Mission
Secondo quanto indicato dai Piani di Sviluppo Rurale, per mitigare gli effetti della generalizzata diminuzione delle precipitazioni, che ha determinato situazioni di emergenza idrica soprattutto nel settore agricolo, con il progetto RESTORE si è pensato di far ricorso a strategie mirate alla razionalizzazione degli usi della risorsa idrica. In tale ambito, strategica importanza rivestono le “RISORSE IDRICHE MINORI E DIFFUSE”, generalmente inutilizzate a causa della loro scarsa economicità in termini mono-funzionali, soprattutto nelle aree protette, dove sussistono limitazioni d’uso imposti dalla legislazione.
Il progetto si basa essenzialmente su un utilizzo più remunerativo di tali risorse, in chiave multi-funzionale, conseguibile attraverso la re-funzionalizzazione delle fonti di approvvigionamento e degli schemi idrici irrigui locali e la re-introduzione di pratiche di stoccaggio, drenaggio e canalizzazione, mediante una vera e propria re-ingegnerizzazione e innovazione di un modello di sviluppo locale ed agricolo quale quello della “Dieta Mediterranea”. Inoltre, direttamente connessa alla gestione delle risorse idriche è l’incentivazione delle pratiche agronomiche di contrasto ai fenomeni di perdita del suolo organico e di erosione superficiale. Ancora, tenuto conto delle criticità dell’ambito territoriale interessato dal progetto, prono a fenomeni di franamenti diffusi, lenti ed intermittenti, le pratiche di intercettazione ed allontanamento delle acque di ruscellamento rappresentano uno strumento per attuare misure di mitigazione del rischio idrogeologico.
L’uso multi-funzionale della risorsa idrica si riferisce, di fatto, a diverse opportunità da sfruttare. In primo luogo la possibilità di valorizzare il contesto dell’agricoltura sostenibile e conservativa (metodo B.R.F.), riducendo così i quantitativi di acqua di irrigazione necessari per la produzione di varietà locali ad alto valore aggiunto, proprie del modello della Dieta Mediterranea, e di promuovere, salvaguardare e gestire la rete ecologica locale e la biodiversità. In secondo luogo la re-funzionalizzazione delle opere di drenaggio incrementa le capacità della rete naturale di intercettare ed allontanare le acque di ruscellamento superficiale, costituendo l’opportunità di una misura di contrasto dell’erosione del suolo e del rischio idrogeologico. A questo si associa l’opportunità di tutelare, ripristinare e valorizzare un insieme di elementi tipici del paesaggio agrario e rurale delle realtà coinvolte.
L’attuazione integrata delle azioni di cui sopra, unita all’effetto moltiplicatore prodotto dagli accordi di cooperazione del progetto RESTORE, consentiranno di conseguire gli importanti obiettivi di progetto di carattere generale come il recupero di importanti unità di paesaggio mediterraneo, anche mediante la valorizzazione degli elementi tipici dell’architettura tradizionale, la riduzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, che produce esponenzialmente effetti positivi in funzione del numero di aderenti all’azione, una adeguata gestione e tutela delle risorse idriche e soprattutto la generazione di un contesto di produzione fortemente caratterizzato dalla qualità ambientale che consente di aumentare il valore effettivo e percepito delle produzioni agroalimentari della Dieta Mediterranea realizzata nei territori di attuazione.
Il progetto, inoltre, vede coinvolte aziende e OP (stakeholders) localizzate al di fuori dell’ambito principale territoriale di riferimento, portatori dell’interesse ad esportare le metodologie proposte anche in contesti territoriali regionali differenti.